DISTURBI ALIMENTARI
- Cosa sono i disturbi Alimentari?
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, sono un gruppo eterogeneo di condizioni patologiche, caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari, da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo che danneggia significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale (DSM-5).
I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia, la bulimia e l’alimentazione incontrollata (detta binge eating) . I comportamenti tipici sono: digiuno, diminuzione dell’introito di cibo, crisi bulimiche (ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), vomito, eccessiva attività fisica, uso di lassativi o diuretici allo scopo di controllare il peso.
Il rapporto tra femmine e maschi è di circa 9 a 1, ma il numero dei maschi è in crescita soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale.
- Qual è la fascia di età più a rischio?
Recenti studi dimostrano come in Italia sono 2 milioni i giovani con disturbi alimentari. Il 40% dei disturbi del comportamento alimentare si manifesta tra i 15 e i 19 anni, ma negli ultimi anni si è assistito a un notevole abbassamento dell’età: i primi “segnali” possono comparire anche nella preadolescenza, tra gli 8 e i 12 anni.
- Quali sono le conseguenze di questa malattia?
È una patologia che può danneggiare la vita della persona e limitare le sue capacità lavorative, relazionali e sociali. Tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare, rendendo difficile anche solo uscire a cena con gli amici. I pensieri su “cosa si deve mangiare per non ingrassare” perseguitano la persona in qualsiasi momento della giornata, ad esempio a scuola, a lavoro, durante lo studio, a letto…
Inoltre può seriamente compromettere la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e portare a morte.
- Quali sono i campanelli d’allarme?
preoccupazione costante per il peso e il cibo, fino a pensarci più volte al giorno; controllo quotidiano del peso; dieta eccessiva; calcolo delle calorie ad ogni cibo ingerito; sentirsi grassi pur avendo un peso normale; ipersensibilità verso ogni tipo di critica relativa all’alimentazione; eccessiva attenzione all’esteriorità; sentimenti di colpa e di vergogna; comportamenti bulimici; cambiamenti emotivi.
- Quali sono le cause?
I fattori di rischio sono di tipo biologico, psicologico e sociale. Per esempio, avere genitori affetti da disturbi psichiatrici come la depressione o l’abuso di sostanze aumenta la probabilità di sviluppare dei disturbi legati all’alimentazione.
Questo disturbo può provocare un’intensa sofferenza psichica, ma può essere associato ad altre patologie psichiatriche, come la depressione o i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, l’abuso di alcool o di sostanze, e i disturbi di personalità. Oltre a colpire la mente, questo disturbo coinvolge anche il corpo con delle complicanze fisiche talvolta molto gravi come bruciori alle pareti, ulcere emorragiche, erosione dei denti. Inoltre, talvolta sono presenti comportamenti autoaggressivi, come atti autolesionistici tra i quali tagliarsi e procurarsi ferite, graffiarsi o bruciarsi parti del corpo. La mancanza di ciclo mestruale è un altro dei tanti possibili danni che può causare il disturbo alimentare.
- Quali possono essere le caratteristiche psicologiche coinvolte?
Il ruolo dell’ambiente che circonda le persone con disturbo alimentare è fondamentale proprio perché hanno un continuo bisogno di conferma dall’esterno, forse perché non riescono a capire le proprie emozioni, i propri desideri, le cose che vogliono. Allo stesso tempo sono persone estremamente insicure e sensibili ed ogni commento viene vissuto come intrusivo.
Spesso è presente un legame conflittuale con le figure genitoriali, sono persone con un forte bisogno di controllo e una bassa autostima. Il loro concetto di valore dipende dalla prestazione e non dal proprio essere per questo tendono al perfezionismo estremo. Notiamo anche che questi disturbi portano alle persone ad avere delle aspettative su se stesse e sugli altri super elevate e facilmente ne rimangono deluse.
- Perché è il genere femminile quello più vulnerabile?
Si potrebbe pensare che oltre ai fattori genetici, ormonali e neurobiologici come la serotonina (implicata nella regolazione dell’ansia, nel tono dell’umore, nella sensazione di sazietà o fame), sono soprattutto i fattori socio-culturali dell’ultimo secolo ad avere un ruolo determinante. Il ruolo della donna è decisamente cambiato e il suo corpo è diventato il principale punto di interesse dei mass-media. Probabilmente anche i canoni di bellezza dettati dalla moda e dal consumismo influenzano la comparsa del disturbo.
- Il trattamento che figure richiede?
L’approccio più efficace è quello multidisciplinare e integrato, che coinvolga le seguenti figure: psicologi, psichiatri e nutrizionisti, perché è un disturbo che, pur avendo una profonda radice psicologica, produce effetti invalidanti e patologici anche a livello medico. Talvolta è importante anche progettare un supporto alla famiglia o alle figure genitoriali che sono fondamentali per creare un rete terapeutica intorno al paziente, soprattutto nei casi di adolescenti.
- Come posso prenotare un appuntamento?
Riceviamo a Milano, in Piazzale Vesuvio 14 a soli 10 minuti a piedi dalla metropolitana sant’Agostino.
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