Una recente ricerca condotta da Gerhardsson e il suo gruppo di ricerca ha mostrato che una maggiore autoefficacia delle mamme di bambini prematuri predice un allattamento esclusivo più prolungato. Gli autori hanno utilizzato come strumento principale del loro studio un questionario.
- Perché hanno deciso di implementare la ricerca? Perché quanto una donna si sente sicura rispetto alla sua capacità di allattare in modo soddisfacente in una fase iniziale influisce sull’allattamento effettivo. Gli autori hanno dunque studiato l’auto-efficacia in relazione all’allattamento al seno nelle madri dei bambini prematuri.
- Che metodi sono stati usati? Lo studio ha coinvolto mamme che avevano partorito da 34 + 0 a 36 + 6 settimane; sono state reclutate nel periodo compreso fra il 2012-2015 da un’unità di terapia intensiva neonatale e da un reparto postnatale in un ospedale universitario svedese. È stato utilizzato il questionario “The Breastfeeding Self-Efficacy Scale-Short Form” (BSES-SF) per valutare l’auto-efficacia cioè per valutare da un punto di vista statistico le madri a 40 settimane di età postmestruale (n = 148) e a tre mesi di età corretta (n = 114).
- Che risultati hanno ottenuto? I punteggi di BSES-SF erano più alti nell’87% delle madri che allattavano esclusivamente quando i loro bambini raggiungevano le 40 settimane (57.1 su 70) rispetto a quelle che non lo facevano (41.4, p <0.001), indicando una migliore autoefficacia. Le cifre sono rimaste più elevate nel 68% delle madri che allattavano esclusivamente a tre mesi di età corretta (60,9 contro 51,7).
- Conclusioni a cui sono giunti gli autori: l’autoefficacia è un importante fattore predittivo della lunghezza dell’allattamento al seno nelle madri dei neonati prematuri e il BSES-SF può essere utilizzato per rilevare una bassa autoefficacia che potrebbe portare alla cessazione dell’allattamento iniziale.
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